MUSEO E MOSTRA
RIAPERTI DAL 22 MAGGIO
CASALMAGGIORE
Museo Diotti
prorogata fino al 5 luglio 2020
In coda all’anno leonardiano, il Museo Diotti propone nei propri spazi una mostra diffusa dedicata al Maestro vinciano, incentrata sulla fortuna dei suoi precetti (Giuseppe Diotti fu un attento lettore del Trattato della pittura), sul mito di Leonardo nell’Ottocento, sulla riscoperta dell’artista e dello scienziato nella contemporaneità.
In dialogo con i temi dominanti delle varie sale, sono stati esposti materiali storici delle Civiche raccolte e di collezione privata, oltre ad opere d’arte contemporanea, creando una serie di cortocircuiti fra dipinti antichi e moderni, stampe di riproduzione e immagini popolari, riviste d’arte e rotocalchi, libri e installazioni scultoree.
La mostra trae spunto dal grande dipinto La corte di Ludovico il Moro (1823) di Giuseppe Diotti, in cui Leonardo è raffigurato mentre sottopone al duca il progetto per il Cenacolo. L’opera, di proprietà del Comune di Lodi ed in deposito presso il Museo Diotti, costituisce il prototipo di analoghe composizioni realizzate nel corso dell’Ottocento e in parte qui documentate, oltre che una visualizzazione dell’approccio storiografico, sino a Francesco Malaguzzi Valeri, all’età sforzesca.
Ad accompagnare il visitatore nel percorso della mostra è Leonardo stesso, ovvero la silhouette estratta dal dipinto e riprodotta a scala naturale, che, nelle sale interessate, sta ad indicare la presenza di un’opera o un oggetto legati al tema o appositamente esposti per l’occasione e in ogni caso contrassegnati da un precetto tratto dal Trattato della pittura, un libro che, sia in edizioni abbreviate e apocrife, sia nella versione più accreditata del Libro di Pittura (Codice Urbinate lat. 1270, Biblioteca Apostolica Vaticana) ha esercitato una profonda influenza nella formazione degli artisti e nella didattica delle Accademie di Belle Arti.
Merita un cenno particolare – quasi una mostra nella mostra – la sezione dedicata al mito della Gioconda che vede, fra l’altro, l’esposizione di ben 8 dipinti sul tema realizzati fra gli anni Sessanta e gli anni Settanta da Pietro Ghizzardi (Viadana, 1906 – Boretto, 1986), pittore e scrittore “irregolare” per formazione e collocazione storico-critica, ma ascrivibile alla grande area dell’espressionismo europeo. Le sue sgrammaticate, eppure sapienti e intriganti variazioni sulla Gioconda fanno da contrappunto visivo al classicismo accademico della produzione pittorica di Giuseppe Diotti.
Fra le opere di artisti contemporanei coinvolti nella mostra, si segnalano: La cura, grande albero in legno e acciaio dello scultore Brunivo Buttarelli, e l’Appel du vide, duplice omaggio di Giorgio Tentolini agli studi di panneggio di Leonardo, i taccuini di disegni dello scultore Vincenzo Balena, le anatomie esplose di Mario Pozzan.
Visti gli sfortunati eventi degli ultimi mesi, abbiamo deciso di rendere fruibili on-line i contenuti dell’esposizione. Qui di seguito trovate il racconto della mostra diviso in nuclei tematici che ricalcano quelli proposti in situ, corredato da citazioni del Trattato e da alcune lettere di Diotti, insieme ad alcune immagini di ciò che è esposto.
L’iniziativa, curata da Valter Rosa, è inserita nel calendario della Rete Museale dell’800 Lombardo, è gemellata con la mostra “L’Accademia di Brera e Leonardo da Vinci” ed è stata realizzata con la collaborazione dell'Archivio - Casa Museo "Pietro Ghizzardi".
Conferenza di Neri Saccani
(evento rinviato)
ABSTRACT
L'incontro è volto innanzitutto a far luce sulle vicende che hanno accompagnato il documento leonardesco dalla versione manoscritta, ad opera di Francesco Melzi, a quella stampata in Francia da Raphael du Fresne nel 1651.
Sarà proposta inoltre la lettura di alcune pagine scelte dal Libro della Pittura, affiancate ad analisi di disegni e dipinti dell'autore, a conferma di un metodo di lavoro sempre basato sull'osservazione diretta dei fenomeni e la loro restituzione iconografica.
Particolare rilievo sarà infine riservato alla contemporaneità delle iconografie leonardesche.
Conferenza di Valter Rosa
(evento rinviato)
ABSTRACT
Il furto della Gioconda al Louvre il 22 agosto 1911 rilanciò su scala mondiale il mito del capolavoro vinciano, trasformandolo in un’opera feticcio, un’immagine esposta a sberleffi, a molteplici usi ed abusi. Tale mito venne rilanciato nel 1957 da un ulteriore atto vandalico puntualmente amplificato dai rotocalchi dell’epoca, e, dopo alcuni anni, nel 1963 dalla trionfale esposizione del dipinto al Metropolitan Museum di New York e nel 1974 a Tokio. È all’incirca in quel decennio che Pietro Ghizzardi, pittore e scrittore irregolare della Bassa, mosso da un desiderio di confronto con Leonardo, ne rivisita i due capolavori più emblematici, il Cenacolo e soprattutto la Gioconda di cui realizza circa una ventina di variazioni fortemente espressive, nelle quali il pittore trattiene sempre qualche carattere distintivo (il sorriso, la posa delle mani, ecc.) infondendovi però sempre i tratti mutevoli della sua personale idea di femminino. La conferenza sarà focalizzata sulle otto interpretazioni pittoriche di Pietro Ghizzardi gentilmente prestate per questa mostra dalla Casa Museo "Pietro Ghizzardi" di Boretto.
L’iniziativa è inserita nel calendario della Rete Museale dell’800 Lombardo, è gemellata con la mostra L’Accademia di Brera e Leonardo da Vinci ed è stata realizzata con la collaborazione dell'Archivio - Casa Museo "Pietro Ghizzardi".
IL MUSEO DIOTTI E' RIAPERTO DAL 22 MAGGIO
CON ORARIO RIDOTTO
E ACCESSO CONTINGENTATO
Orari
venerdì, 8-12:30
sabato e festivi, 15:30-18:30
(su appuntamento anche nelle mattine da martedì a giovedì)
tel.0375 200416
Ingresso mostra e Museo
Intero € 3,00
Ridotto € 2,50 (minori di 25 anni e maggiori di 65)
Gratuito: fino a 6 anni, disabili, Tessera Museo Diotti, Abbonamento Musei Lombardia, prima domenica del mese.