All’interno del suo Trattato Leonardo dedica un intero capitolo di studio sui panneggiamenti. Indagandoli, si possono carpire i segreti del chiaroscuro e il gioco dei riflessi e delle ombre, si può comprendere come celare-rivelando le forme del corpo umano, per accentuare i moti delle figure.
Il disegno delle pieghe, soprattutto sui manichini, resterà una delle materie basilari fino alla metà dell’Ottocento nelle moderne Accademie di Belle Arti.
Ne evoca l’inesauribile portata l’omaggio di Giorgio Tentolini ai magistrali studi pittorici di panni di Leonardo, in un gioco visivo che si fa mimetico del disegno-dipinto, trattenuto nella variabile relazione luce/ombra di un velo intersecante, in dieci strati, la piramide visiva. Nel suo Appel du vide il panno non rivela più un corpo, ma la visione stessa.